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Gli interventi in materia di lavoro della Legge di bilancio 2022 sono davvero importanti, su tutti la revisione dell’I.R.P.E.F. e la riforma degli ammortizzatori sociali; termina il ricorso alle integrazioni salariali con causale CoViD-19 e si “sbloccano” in via definitiva i licenziamenti.
Gli altri temi affrontati dal Governo sono: responsabilità sociale delle imprese nella gestione delle crisi industriali e lotta alle delocalizzazioni, incentivi all’occupazione con previsione di nuovi esoneri contributivi, misure a sostegno della genitorialità, pensioni.

Con il perdurare dell’emergenza epidemiologica da CoViD-19, nella Legge di bilancio 2021 rimane al centro dell’attenzione la crisi economica: le misure più importanti sono volte a rifinanziare gli ammortizzatori sociali cercando, al contempo, di tutelare il lavoro. La concessione di ulteriori settimane di integrazione salariale si accompagna alla proroga del blocco dei licenziamenti ma numerosi sono gli interventi finalizzati a ridurre il cuneo fiscale, soprattutto nelle Regioni del Sud, e a favorire nuove assunzioni.
Novità importanti si registrano anche in materia pensionistica con la conferma, anche per l’anno 2021, dell’APE e di opzione donna.

Viene pubblicato in G.U. il D.L. nr. 18/2020 ‘Cura Italia’ con il quale il Governo emana le prime misure a sostegno delle imprese, del lavoro e dei lavoratori. Tutti gli interventi, attesissimi, destinano tutte le risorse finanziarie disponibili verso un unico grande obiettivo: prendersi cura dell’Italia in un momento di grandissima difficoltà psicologica ed economica.
Accanto alla previsione di congedi speciali e premi a chi sta lavorando si istituisce una specifica causale di intervento per gli ammortizzatori sociali e si sancisce un no deciso ai licenziamenti: tutti saranno aiutati nell’impegno chiaro di non lasciare indietro nessuno.